Sicilia bedda

Siamo a marzo, giornate ancora fredde, con pochi turisti in giro e ci siamo potuti godere una Marzanemi quasi deserta.

Frazione marinara del comune di Pachino, in provincia di Siracusa, Marzamemi è uno dei primi insediamenti arabi in Sicilia, sviluppatosi soprattutto grazie alla pesca, in particolare quella del tonno. Ed è proprio dalla vecchia tonnara che ha preso vita tutto il borgo, sviluppatosi intorno ad una piazza centrale e affacciato sul Mar Ionio. Un borgo antico così suggestivo e romantico che sempre di più sta incuriosendo turisti e viaggiatori che ogni anno si affollano in tutte le stagioni.

Resterete incanti a guardare la pietra degli edifici che cambia colore con il variare delle ore e ad ammirare le porte e le finestre color del cielo, gustando del buon pesce nei tantissimi ristoranti presenti.

Riprendiamo il viaggio fuori dalla rotta turistica ed entriamo nel cuore di Noto Antica, alla scoperta di Cava Carosello.

Bellissima città medievale distrutta dal terremoto del 1693. Percorriamo un canyon di estrema bellezza, tra ciò che rimane del castello e delle possenti mura della città, chiese, vecchi mulini ad acqua e antiche concerie, lungo il corso del fiume Asinaro. Muoversi tra le macerie di questa città distrutta è stata davvero un’emozione indescrivibile, abbiamo provato ad immaginare i volti di chi un tempo vi abitò per poi lasciarci travolgere solo dai suoni della natura.

CAVA CAROSELLO
GRANCHIO DI ACQUA DOLCE
INGRESSO CONCERIA
CONCERIA

Le nostre successive tappe si sono spostate tra le ”perle” del Barocco. Abbiamo deciso, però, di darvi solo delle ‘pillole’ di bellezza in modo da alimentare la vostra curiosità.

Iniziamo da Noto, il cui centro vi lascerà davvero senza parole, con palazzi nobiliari, chiese e conventi costruiti dopo il terribile terremoto del 1693 nell’affascinante stile barocco siciliano.

PARTICOLARE BALCONE DI NOTO

ll modo per apprezzare al meglio il centro storico di Noto è quello di perdersi tra le sue strade, imbattersi in chiese e palazzi che si affacciano su scalinate, viuzze o ampi piazzali. Sono un tripudio di bellezza e storia, simbolo di un tempo in cui la cittadina era meta di re e principi.

C’è il palazzo con le stanze neoclassiche dove dormì Re Ferdinando, oppure quello dove i marchesi danzavano con la regina. C’è la dimora decorata da trompe l’oeil, e ancora il palazzo che ospitò negli anni Trenta i principi di Piemonte, Umberto e Maria Josè di Savoia.

PALAZZO NICOLACI
PALAZZO DUCEZIO, SEDE DEL MUNICIPIO
PALAZZO DUCEZIO, SALA DEGLI SPECCHI

Proseguiamo alla volta di Ragusa. Il terremoto del 1693 segnò la seconda vita della città sotto il segno del barocco che rinacque dalle macerie, più bella di prima. Ragusa superiore con le sue chiese, le rocche, i passaggi che salgono in verticale. E poi Ibla (in siciliano “lusu”, ovvero quello che giace sotto) è un miraggio di luci e di ombre, con la piazza centrale che è un salotto a cielo aperto dove il tempo sembra essersi fermato. E dove si susseguono cortili segreti, dimore aristocratiche, chiese spettacolari.

VEDUTA RRAGUSA IBLA

Girovagando per il ragusano è facile imbattersi in vere e proprie bellezze. A pochi chilometri dal capoluogo è possibile far visita al castello di Donna Fugata. Tradizione vuole che la regina Bianca di Navarra vedova del Re reggente del regno di Sicilia, pur essendo fuggita, vennisse catturata e imprigionata nel castello dal Conte, aspirante al trono.

Al di là delle diatribe intorno all’etimologia del nome, il Castello di Donnafugata, dal XIV secolo, ha 120 stanze e un parco adiacente con un spettacolare e suggestivo labirinto, in cui non è stato semplice trovare l’uscita.

Scrivo questo articolo, per varie motivazioni a giugno quando le temperature esterne sono ormai elevate, ma la mente va a quei giorni miti con la felpa e la giacca a vento.

Ed è già nostalgia 😍🌸