Irresistibile Jeanne

A pochi km da Brindisi c’è la cittadina di Mesagne, che sa stupire tutti con i suoi bellissimi edifici Barocchi.

Situata lungo la Via Appia Antica, in mezzo tra Oria e Brindisi, tanto da ricevere l’appellativo di “Città di Mezzo”, fu un importante centro messapico.

Passeggiare per Mesagne, vuol dire imbattersi in tutta la bellezza barocca e bizantina dell’importante città che fu un tempo.

Il centro storico si sviluppa all’interno di un perimetro dalla curiosa forma a cuore. La visita comincia dall’importante Castello Normanno Svevo, dal suo loggiato, le vecchie stanze che fungevano da prigione e le cisterne in cui avveniva la raccolta dell’olio.

All’interno del Castello è allestito il Museo Archeologico “Ugo Granafei” dove sono conservati reperti di età pre-romana e romana emersi durante un ritrovamente di necripoli in vari quartieri della città. Tra esse spicca una tomba monumentale che fu rinvenuta sotto una palma secolare e che oggi è stata completamente ricostruita nella prima sala del Museo.

Al primo piano, temporaneamente, gli occhi azzurri e i lunghi capelli neri di Jeanne, protagononista di una ventina di opere di Modigliani, con le sue linee nitide, le curve morbide ed il fascino misterioso della figura dal collo lungo e dagli occhi privi di anima.

A testimonianza che il barocco non è ad appannaggio esclusivo di Lecce, basta passeggiare tra i vicoli e le piazze di questa città per essere conquistati dalle facciate delle Chiese.

E voi, avete mai visitato Mesagne?

Nel cuore segreto della Puglia

Per ognuno di noi la felicità ha un senso tutto suo.

Per noi la felicità è sinonimo di libertà: siamo felici quando siamo liberi di esprimerci, quando siamo in viaggio, quando osserviamo un tramonto e
questo breve tour nel cuore segreto della Puglia ci ha resi felici.

Ci siamo addentrati in calette sonosciute e distese di sabbia fine, dove la macchia meditteranea e le trasparenze tropicali del mare si uniscono in un acquerello dai toni caldi, ritmata da antiche torri di difesa.

Partiamo proprio da una torre: Torre Borraco. Un’antica torre saracena, che veglia sul fiume, un tempo utilizzato dalle imbarcazioni turche per rifornirsi di acqua dolce.

Nicole e Giada hanno provato, senza esitazione, l’esperienza di una nuotata in questo minuscolo estuario, per poi spostarsi in mare, che in confronto sembrava caldissino.

Io le osservavo nostalgica, di quel coraggio che avvolge i bambini.

Abbiamo proceduto, immersi nella macchia profumata e sempre a ridosso del mare facendo tappa a Baia degli Angeli, Punta Prosciutto, Torre Colimera, quest’ultima piena di magia ascetica.

Da qui inizia un tratto che percorre un sentiero che offre paesaggi suggestivi, con lunghe staccionate in legno, fino a giungere nei pressi della Salina dei Monaci. Un’area, una volta era una riserva per la raccolta del sale, circondata da una splendida spiaggia di sabbia bianca granulosa che fa parte di una Riserva , ospitante esemplari di fenicotteri, aironi e cigni.

Il ritmo lento di questa giornata, lontano dalla frenesia che normalmente viviamo nei centri balneari, ci ha resi felici.

E voi, quando vi sentite felici?

Noi che amiamo il PhEst

Quello del PhEst, Festival internazionale della fotografia e arte, è diventato per noi un appuntamento irrinunciabile.

Anche lo sguardo più distratto non potrà fare a meno di imbattersi nella fotografia del PhEst, passeggiando nei luoghi suggestivi del centro storico di Monopoli, sino al 1 novembre.

Il tema di quest’anno è il corpo e l’antica muraglia è stata scelta per stupire i visitatori con la gigantografia del progetto di Angélica Dass, Humanae.

Angelica Dass ha creato un catalogo delle diverse sfumature della pigmentazione della pelle, servendosi dei colori Pantone.

Emerge cosi un mosaico meraviglioso che metta in evidenza l’unicità di ogni individuo, “quanto siamo uguali pur essendo diversi, e quanto non abbia senso di parlare di pelle bianca, nera o gialla” poichè ognuno di noi è unico.

Il mare diviene il posto migliore per godere di questa gigantografia, la sensazione è quella di guardare una serie di finestre aperte su più mondi.

E voi quale Pantone siete?

Scopritelo tuffandovi in queste acque cristalline.

Le grotte di Polignano a mare

Un intrigo di grotte, anfratti, cale digradanti verso il mare nate in corrispondenza delle ” lame”, vecchi rifugi di pescatori, di monache e briganti.

Veri e propri scrigni che celano un mondo profumato di aneddoti, storie, passaggi segreti e giochi di luce sorprendenti.

Tra le più affascinanti la grotta “Stampagnata”, chiamata così per le aperture sulla parete superiore che lasciano filtrare i raggi del sole e danno alla grotta sfumature di colore che vanno dal verde all’azzurro e al viola intenso.

Siete pronti ad immergervi in queste acque cristalline, l’ esperienza sarà veramente indimenticabile

E allora, partiamo dal porticciolo di San Vito direzione sud alla scoperta di queste meravigliose grotte.