Massafra terra magica.

Massafra è un gioiello incastonato nella natura, rappresentata qui in modo prorompente da suggestive gravine, che custodiscono antiche storie e preziosi habitat naturali. Questa gravina antropizzata già dal Neolitico, racchiude al suo interno un ambiente naturalistico ricco di grotte, aromi e mistero. Si contano ben 200 nuclei abitativi.

Il nostro trekking è iniziato con una vista mozzafiato sulla Gravina e sul santuario della Madonna Della Scala, che con i 125 gradini consente l’accesso sul fianco orientale della Gravina di Massafra. Il santuario è incastonato nella roccia ed è intitolato alla santa protettrice della città dal 1776. La storia del santuario trae origine dalla leggenda del “miracolo delle cerve” secondo cui, intorno al Trecento, due cerve braccate dai cacciatori s’inginocchiarono nel punto in cui vi era un affresco bizantino della Vergine. In memoria dell’evento, nel luogo del miracolo fu eretta una piccola cappella. L’affresco è ancora oggi il cuore del santuario.

Accanto alla chiesa c’è una cripta, al cui interno sono conservati un affresco del XIII secolo con la Madonna della Buona Nuova ed una bellissima S. Caterina d’Alessandria, riconoscibile dalla corona di regina e dalla ruota dentata del martirio.


Attraverso una porticina accanto alla chiesa e superando un ipnotico corridoio nella roccia, ci siamo ritrovati immersi in una lussureggiante vegetazione, nota come Valle delle Rose.

Lungo il percorso abbiamo visitato le grotte utilizzate come abitazioni, articolate in due o tre vani destinati a camera da letto, soggiorno e cucina, arredate da nicchie sulle pareti per gli oggetti e l’illuminazione, da pozzetti per lo stivaggio dei cereali e dei legumi, dalla cisterna esterna per la raccolta dell’acqua.

Vi sono anche altre cavità destinate agli animali domestici, alla vinificazione, alla spremitura delle olive e alla panificazione. L’espansione urbanistica del villaggio è avvenuta dal basso verso l’alto e in alcuni punti si scorgono i diversi livelli sovrapposti di abitazioni, collegati da scale e cenge aeree.

La magia ha sempre suscitato un certo fascino sull’essere umano. Egli la teme, ma allo stesso tempo ne è attirato. Vi è mai capitato di imbattervi in quello che viene chiamato “affascino”? O nella tagliatrice di Vermi? Sono racconti della tradizione popolare che un pò tutti abbiamo ascoltato. Chissà se qualcuno di voi è anche testimone di queste antiche pratiche. Potrebbe essere argomento di un prossimo racconto.

Massafra, per esempio, si è costruita una fama su questa tradizione popolare, non a caso viene chiamata la “terra dei masciari”.

Legata a questa credenza è la figura di un alchimista, che intorno all’anno 1000 viveva con la figlia nella Gravina delle Rose, dedicando le proprie giornate al trattamento di piante officinali per ricavarne unguenti curativi, attività che aveva portato la gente di Massafra a pensare che praticassero la stregoneria. Parliamo del mago Greguro e di Margheritella.

La giovane raccoglieva le erbe durante la notte, alimentando ancor di più le maldicenze. Si racconta che la fanciulla fosse anche molto bella e che tutti gli uomini del paese la corteggiavano, sedotti da filtri e sortilegi. Venne processata e messa al rogo, per fortuna venne salvata.

L’ingresso della farmacia è una voragine nella roccia verticale e si accede all’interno tramite due scale a pioli. Suggerisco di armarsi di coraggio e salire. Io mi sono inerpicata sulle scale, nonostante le vertigini. Ormai ci sto facendo l’abitudine.

La salita viene subito ripagata da uno scenario emozionante.

La farmacia è suddivisa in diversi ambienti comunicanti tra loro: il primo è composto da spaziose camere mentre il secondo è più piccolo e si accede attraverso un cunicolo basso e stretto.

Intagliato nella roccia una sorta di scaffale con piccole nicchie, in cui è facile riconoscervi la tradizionale colombaia per l’allevamento dei piccioni. Ma trovo più intrigante interpretarla come la gigantesca scaffalatura della farmacia nella quale il mago e sua figlia riponevano le erbe medicinali.

In una terra magica non poteva mancare anche la scoperta di un locale in cui mangiare del buon cibo e la foto che segue racconta tutto.

A casa ci siamo portate nuove bellissime amicizie e la consapovolezza che la sinergia esiste laddove si condivide la qualità del tempo. E così ci siamo promessi un trekking insieme, ma al momento non vi svelo nulla.

Rosanna

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