Nel nostro primo tour del 2023 ci siamo ritrovati a percorrere la strada panoramica più frastagliata al mondo, ricavata alla fine del XIX secolo nella roccia viva, piena di tornanti, curve strette e virgole di strada, una vera insidia per chi come me soffre di vertigini, perchè fa salire un’ansia indicibile :’).

Prima tappa una piccola cittadina, un vero scrigno che nonostante le sue dimensioni ridotte, riesce a catturare l’attenzione, si tratta di Maiori. Impossibile non innamorarsi.
Maiori si divide tra una zona bassa, con la spiaggia più lunga della costiera (di origine vulcanica) ed una parte più alta, situata su una rocca in cui si trova uno dei simboli della città, la Collegiata di Santa Maria al Mare, nata a difesa della città dall’assalto dei Longobardi. Di qui abbiamo intrapreso il Sentiero dei Limoni, un’antica strada che congiunge Maiori e Minori. Una strada che sa di passato, immersa in uno scenario intriso di poesia, con portoncine che lasciano intravedere interni di intimità familiare. Una passeggiata che riserva davvero scorci particolari.

Un altro luogo importante di Maiori è la Torre Normanna: un poderoso bastione difensivo che proteggeva la cittadina dagli attacchi dal mare soprattutto dei pirati saraceni, attualmente trasformata in un ristorante. Attraverso una scalinata è possibile raggiungere la caletta sottostante. Vi consiglio di scendere al tramonto 😊.

Il giorno dopo ci siamo diretti a Ravello, un piccolo ed elegante borgo fatto di vicoli stretti, botteghe di artigianato e ceramiche, tanti scalini e case piene di fiori e decori. Un labirinto che regala affacci stupendi sulle colline e sul golfo.
Dalla Piazza principale si accede a Villa Rufolo, la dimora di una potentissima famiglia della Ravello medievale, che costruì una dimora all’altezza del proprio rango sociale e politico. La Villa, mix di architettura e decorazioni arabe, bizantine e locali, cadde poi in rovina e venne acquistata da un britannico, il lord scozzese Sir Francis Nevile Reid, che ristrutturò la villa e trasformò le terrazze nel parco che oggi ammiriamo.

Il giardino regala un meraviglioso belvedere che si affaccia sul Golfo, di una bellezza stupefacente, immagine simbolo della Costiera stessa.



L’altra tappa immancabile a Ravello è villa Cimbrone, meno centrale della prima, che si raggiunge percorrendo gli stretti vicoli, tra tanti gattini che girano liberi per queste viuzze. In realtà si tratta di un hotel, ma il grande parco è accessibile a tutti a pagamento. Lo abbiamo trovato stupendo.
Il nome villa Cimbrone deriva dal Cimbronium, che era la denominazione del promontorio roccioso su cui sorgevano i resti di una villa romana, trasformata poi in casale. Villa Cimbrone era infatti un ampio podere, da cui si ricavava legname per uso navale. I terreni erano molto ambiti per la posizione e per il fatto di poter contare su ampie zone pianeggianti e coltivabili, rarità in un territorio molto scosceso.

Nel tempo la villa finì in uno stato di abbandono, ma fu riscoperta alla fine dell’’800 da un colto viaggiatore inglese, Ernest William Beckett (Lord Grimthorpe), giunto a Ravello su consiglio di amici per curare la depressione causata dalla perdita della moglie. Ernest si innamorò del luogo e lo acquistò per farlo diventare un gioiello.
Subito dopo l’entrata, il Viale dell’Immenso conduce alla Terrazza dell’Infinito, dove lo sguardo si perde davvero nell’infinito del mare e del cielo. Inutile dire che anche da qui il panorama è stupendo.

Nei giardini di Villa Cimbrone c’è molto altro da vedere: bellissimo è il chiostro in stile normanno-arabo-siculo e la Tea Room, un giardinetto all’italiana.

Quando avevo accennato all’idea della costiera come viaggio, tutti mi avevano sollevato il problema dei parcheggi, ma il 2 gennaio quale problema avremmo mai potuto incontrare? Ebbene sì! Ad Amalfi si può impazzire per un posto auto anche a Gennaio.


La visita ad Amalfi parte dal Duomo o Chiesa di San Andrea, il gioiello della città. Fu costruita nel 987 in stile romanico con tre navate e una stupenda facciata in stile neo-moresco con influenze gotiche.

Subito dopo abbiamo iniziato a gironzolare per le viuzze, perché il bello di un posto come questo è proprio questo: attorno alla strada principale, si snoda un intreccio di stradine e piazzette, che rendono Amalfi molto suggestiva.
Mangiare il sorbetto al limone ad Amalfi è una tappa obbligatoria.

Nel nostro viaggio di ritorno abbiamo fatto tappa a Cetara e Vietri sul Mare. La spiaggia di Marina di Cetara è certamente la più conosciuta: le caratteristiche casette che la circondano, come in un abbraccio, e il porto dei pescatori, fanno da cornice ad una delle immagini più iconiche del paese. Una sorta di cartolina d’altri tempi. La città nasce nell’Alto Medioevo e diviene nel tempo un importante punto di attracco per i commerci.

Nonostante gli assalti e i saccheggi, la città seppe resistere, costruendo la Torre Vicereale e conservando nel tempo tradizioni marinare che ancora oggi ne sono la forza portante, sia in campo economico che turistico.

La Torre Vicereale di Cetara si affaccia sulla marina e si trova al termine del lungomare, si staglia tra il blu del mare e l’azzurro del cielo, è uno dei maggiori simboli di Cetara, un tempo una delle 400 torri d’avvistamento e di difesa.



A Cetara esiste, inoltre, un museo a cielo aperto, sono ben 34 le panchine d’autore, realizzate dai maestri ceramisti locali. Raffigurano scene di vita popolare, dalla pesca delle alici alla coltivazione dei limoni, con un tocco di moderno. Sono sparse per tutto il paese ed è impossibile non notarle!

A Vietri sul Mare abbiamo percorso una lunghissima gradinata, per salire al paese. Per fortuna le mie bimbe sono avvezze a questi percorsi un po’ tortuosi.
Quello che rende unica Vietri è la ceramica. Ceramiche ovunque: dalle fioriere dei balconi, alle facciate esterne dei negozi, dai marciapiedi alle fontane pubbliche.


Un tripudio di colori che regala alla città un aspetto allegro e vivace.
Girovagando tra le viuzze, in via Scialli, abbiamo ritrovato le tracce di una Ruota dei Trovatelli, datata XIX secolo. Si tratta di uno sportello girevole dove potevano essere abbandonati i neonati in modo anonimo e al tempo stesso sicuro per il nascituro.

Così dopo tanto tempo ci siamo ritrovati in un viaggio tutti insieme 🙂
Siete mai stati in questi luoghi?
