La Basilicata ci sorprende

Inizia così la nostra passeggiata alla scoperta di Venosa, in una domenica mattina di gennaio.

Situata nell’area del Vulture è iscritta nell’elenco de “I Borghi più belli d’Italia”, è uno dei luoghi imperdibili per storia, cultura e fascino mistico.

Non a caso, nel 291 a.c., fu scelta dai Romani come avamposto strategico per la conquista ed il controllo del territorio lucano e pugliese ed il nome fu scelto in onore della Dea Venere, Venusia.

Iniziamo il tour dal parco archeologico,  che permette di vedere e scoprire la vita ai tempi dell’Antica Roma che qui si svolgeva.

All’interno degli scavi si possono vedere le meravigliose terme con i pavimenti di mosaico, le domus più ricche e una porzione di pavimento di una domus con un incredibile mosaico rappresentante la testa di Medusa, oltre agli ambienti dove gli schiavi alimentavano le fornaci che riscaldavano acqua e aria a beneficio dei ricchi Romani.

Attraverso il parco si giunge all’Incompiuta, uno dei monumenti più emblematici, unici e affascinanti, il cui progetto, per vari motivi politici e sociali viene interrotto. Entriamo nella struttura che però non ha il tetto e nemmeno il pavimento, ma tutto attorno è possibile vedere la costruzione con le sue immense colonne e le torrette costruite a metà. Ci soffermiamo a vedere il materiale utilizzato per costruire l’Abbazia, reperito dalla città romana adiacente e da insediamenti ebraici presenti nella città.

Dalle mura della struttura è possibile riconoscere scritte in latino, stelle di David, simboli che identificano i Cavalieri Templari, le une accanto alle altre, nonchè due lastre che presentano lunghe epigrafi con nomi di gladiatori.

L’Abbazia, mai portata a termine, avrebbe dovuto costituire il naturale completamento della Chiesa della Santissima Trinità, anch’esso un luogo importantissimo perchè permette di scoprire tutti gli strati di questo territorio, visibili all’interno grazie  ai lavori di restauro che hanno ridato vita alle fondamenta che nascondono incredibili mosaici e cappelle pagane.

Proseguendo il giro, si giunge all’imponente Castello Aragonese con il profondo fossato ed i torrioni circolari, oggi sede del Museo Archeologico, allestito con percorsi interattivi.

Merita una visita il centro storico con le sue vie e viottoli in cui ammirare la fontana con il Leone di Pietra, la statua del sommo poeta Orazio e la sua abitazione.  La casa in verità è solo un locale termale di una casa patrizia e non esistono prove certe che sia la casa in cui nacque Orazio, resta comunque una testimonianza interessante di una costruzione romana a mattoni, attualmente non accessibile..

E naturalmente non può mancare una sosta alle cantine dell’Aglianico del Vulture, un vino buonissimo.

Lasciamo Venosa ed una deviazione, su strada sterrata, ci conduce alla chiesetta con il suo campanile svettante. Pur essendo spoglia non è difficile immaginare quale importanza abbia avuto nei tempi passati, quale punto di riferimento della vita religiosa e sociale.

Restiamo ammaliati, dal silenzio e dalla pace che respiriamo.

Ci allontaniamo da questa chiesa e dalle  mille storie che potrebbe raccontare, custodite al suo interno, con la promessa di ritornare quanto prima a godere di questo silenzio e del tempo, che qui sembra fermarsi.

2 commenti

  1. Avatar di Nicola Nicola ha detto:

    La Basilica, una scoperta 😍

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  2. Avatar di Cecilia Cecilia ha detto:

    ❤️

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